IVONNE LA "BRUTTA" - 2^ puntata - Isernia Trasgressiva

IVONNE LA "BRUTTA" - 2^ puntata - Isernia Trasgressiva

IVONNE LA "BRUTTA" - 2^ puntata

E' stato come far esplodere una bomba ad orologeria. Il suo erotismo, imprigionato per anni ed anni in un corpo oggettivamente sgradevole, aveva bisogno di sfogarsi. Accarezzandomi i maroni, lo ha preso in mano con timidezza, e, notando che si ingrossava, si è fatta più audace. Senza dire una parola, si è accovacciata di fronte a me e l'ha baciato a lungo, leccando e succhiando solo la cappella, con un'attenzione assoluta alle dimensioni che aumentavano gradualmente, fino all'erezione completa. Era brava. Nonostante la lunghissima presunta astinenza, con sapienti tocchi di lingua e risucchi, ha reso il mio cazzo duro e palpitante. Poi l'ha inghiottito e, sempre massaggiandomi le palle, mi ha fatto venire in fretta. Sembrava che avesse tolto il tappo ad uno spumante che schizzava in tutte le direzioni. Ha bevuto ogni goccia di sperma con soddisfazione, si sentiva finalmente e di nuovo femmina, figa... e un po' troia.
L'ho baciata di nuovo teneramente con la lingua e l'ho accompagnata sul divano per leccarle la figa, dimostrandole che era desiderabile e che non mi faceva schifo niente di lei. Non se lo aspettava ed è stata un'esperienza bellissima.
Mi sono chinato e l'ho denudata lentamente, partendo dalla maglia di cotone sfacciatamente sottile, che evidenziava le enormi mammelle penzolanti coi capezzoloni larghi e puntuti in fondo. Poi ho slacciato la gonna ed il reggipetto taglia sesta abbondante, affondando la bocca e tutta la faccia tra quelle carni morbide e sudate, per morderle e succhiarle. Durante le brevi soste per riprendere fiato, ho leccato anche le ascelle selvatiche e mi sono accorto di alcuni peli "matti" che spuntavano dai capezzoloni, della leggera peluria tra lo spacco delle tettone, e della striscia tipicamente maschile ombelico-pube. Sintomi di una elevata produzione di testosterone che, in gioventù, avevo riscontrato anche in donne di 18-40 anni di età.
Sotto la pancia, grassa e gonfia, il monte di Venere era ricoperto da un oceano di peli grigi e neri, che straripavano dalle mutande larghe rinforzate da un pannolino anti-perdite vaginali. Le ho levate, l'ho adagiata sul divano e, allargate le cosce, mi si è presentata lei, una enorme figa rosa scuro, semi-nascosta da una foresta amazzonica e da labbra sporgenti. Era sudata ed emanava un odore pungente, come peraltro qualsiasi figa normale alle 13:15 di una giornata praticamente estiva. Era lì, tanta, disponibile, sembrava quasi che dicesse: "Per favore...".
Ho aperto un varco trattenendo i ciuffi con le dita delle mani ed ho divaricato le labbra con la lingua arrivando al clitoride. L'ho leccato prima con delicatezza e poi con frenesia. Piccolo, rosso e pulsante, rispondeva ad ogni stimolo ed Ivonne gemeva di piacere con insistenza. In pochi minuti ha cominciato e tremare ed a farfugliare frasi sensa senso, poi ha inarcato il bacino raggiungendo un orgasmo potente e rumoroso.
Soddisfatto, mi sono alzato, le ho accarezzato le guance e mi sono disteso accanto a lei.

CONTINUA

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