• Pubblicata il
  • Autore: MATT JOHNSON
  • Categoria: Racconti bisex
LA MATRIGNA BISEX - parte terza - Isernia Trasgressiva
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LA MATRIGNA BISEX - parte terza - Isernia Trasgressiva

LA MATRIGNA BISEX - parte terza Colta alla sprovvista, non sapeva come comportarsi. Del resto, era convinta che io non sapessi nulla del suo rapporto con Mirella. O forse, più semplicemente... era proprio una vacca! Mi sono avvicinato e lei è rimasta ferma. Sentivo l'odore della sua pelle ed il suo respiro caldo. Ci siamo guardati in silenzio per un interminabile minuto. Ho provato a baciarla e lei ha ricambiato con passione. Poi, all'improvviso, si è tirata indietro. - No, non è giusto... non dobbiamo! Esci subito da questa stanza! L'ho presa per i fianchi e l'ho baciata di nuovo, spingendo il suo corpo contro il letto. Apparentemente, lei cercava di respingermi, ma in realtà mi desiderava. Le ho tolto il lenzuolo di dosso e l'ho leccata in ogni parte del suo corpo. Come si addice ad una 40-50enne, il culo tradiva un po' di cellulite, ma tutto il resto era in perfetta forma. Si è distesa sul letto e le ho appoggiato la faccia tra le gambe, sollevandone una sulla mia spalla per arrivare alla vulva con più facilità. Antonella aveva abbandonato ogni freno inibitore e, con le mani, allargava le grandi e le piccole labbra calde e gonfie, esponendo al massimo il clitoride contro la mia lingua. L'ho penetrata con due dita cercando e trovando il punto G. Dopo aver raggiunto un primo orgasmo, ha alzato i fianchi e si è girata a pecora. Le ho mirato il cazzo duro sulla vagina, ma lei lo ha impugnato e lo ha guidato dentro lo sfintere. Dopo qualche spinta dolorosa sia per lei che per me, è scivolato fino in fondo e lei si è fatta montare senza ritegno, ansimando e gemendo come una cagna in calore fino a godere un'altra volta. Allora ho aperto il rubinetto anch'io, e le ho scaricato uno yogurt di sborìlli affamati di ovuli. Mentre usciva deluso, gocciolando fuori dal buco del culo insieme ad altri 455.572 colleghi, ne ho sentito uno che diceva: "Che vita di merda!" Antonella si è sdraiata sulla schiena e, come se fosse imbarazzata o pentita, ha mormorato: - Non dovevamo... e adesso? Era difficile credere che fosse sincera dopo tutto quello che le avevo visto fare con sua figlia e con me. Così, per tutta risposta, le ho chiesto di accovacciarsi e le ho messo il cazzo moscio sulla bocca, invitandola ad usare la lingua per pulire ogni traccia di sperma o feci. Dopo averlo leccato e pulito, lei ha afferrato il mio uccello come se fosse il suo nuovo giocattolo e mi ha stretto le palle ripetendo: - E adesso? Improvvisamente, la porta si è aperta di scatto e Mirella è caduta sul pavimento. Stava origliando e spiando dalla serratura proprio come avevo fatto io ma, per mantenere l'equilibrio, si era appoggiata alla maniglia. - E adesso? Ho detto anch'io, decisamente imbarazzato, mentre Antonella era ammutolita per la sorpresa. E' stata Mirella a prendere l'iniziativa. - Scusate l'intromissione... vorrei presentarmi: mi chiamo Mirella, ho 25 anni, lei è la mia matrigna Antonella e lui è il mio fidanzato Matt. Come se niente fosse, si è tolta maglietta, mutandine e si è seduta sul letto strizzandomi l'occhio. Avevo capito dove voleva arrivare. Le ho accarezzato il collo, i capelli e le ho leccato la zona sotto le orecchie a cui lei era molto sensibile. Ha sospirato, ha chiuso gli occhi, e la mia mano destra è scivolata giù per le cosce. Ho esplorato le sue gambe pezzo per pezzo. Lei spingeva i fianchi in avanti, come per invitarmi a raggiungere la figa. Era già molto eccitata ed umida per quello che aveva visto dalla serratura. Mi ha afferrato l'uccello di nuovo gonfio e duro, se l'è piantato in vagina, e si è auto-scopata tirandomi per le chiappe con rabbia. Antonella ha tentato di avvicinarsi, ma lei l'ha spinta via. I muscoli erano tesi, le sue gambe tremavano. Dopo un po' ha buttato indietro la testa sbattendo contro lo schienale del letto. Non se n'era neanche accorta. Tutto il suo corpo e tutta la sua mente erano concentrati su quell'orgasmo che pretendeva, e che voleva fosse celebrato proprio davanti alla sua matrigna. E' venuta rapidamente, in modo squassante, rumoroso, esagerato. Poi si è sfilata, senza preoccuparsi del fatto che io non avessi goduto. Voleva vendicarsi. La casta e pura Mirella, che si faceva sbattere dalla matrigna, voleva vendicarsi! Sono tornato in camera nostra, mi sono rivestito, ho preso le mie cose e me ne sono andato. Mentre guidavo la macchina, sentivo il cellulare squillare, squillare... era lei. L'ho spento ed ho acceso la radio su una stazione a caso. Proprio in quel momento, trasmettevano un vecchio successo degli U2: "With Or Without You". Meglio "Without You"! FINE

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