• Pubblicata il
  • Autore: GERONTOFILO 9.0
  • Categoria: Racconti mature

VA' DOVE TI PORTA IL CULO - parte 1 - Isernia Trasgressiva

VA' DOVE TI PORTA IL CULO - parte 1

Rosita, 60 anni, era la direttrice dell'ufficio postale di ****** ********. Io, 26 anni, appena laureato in filosofia, ero stato assunto come stagionale per i classici tre mesi, e svolgevo le mansioni di portalettere.
La direttrice era una stronza di prima classe, brutta, vecchia, grassa, eppure felicemente sposata e madre di due figli grandi. Ma proprio per questo e per il potere che esercitava, stuzzicava continuamente in me il desiderio di scoparla.
Quella mattina indossava una maglia di cotone bianca che, malgrado il reggiseno rinforzato, lasciava trasparire il rigonfiamento degli enormi capezzoli sotto (vedi seguito) le altrettanto enormi tette. Ogni volta che la vedevo, sentivo il mio cazzo gonfiarsi.
A causa della differenza di età (62 vs. 26), salvo che per le cose di lavoro, non avevo mai parlato con lei. Oltre ad un aspetto abominevole, aveva anche un pessimo carattere che la rendeva odiosa a tutti i subalterni. Ma a me non importava, anzi, mi eccitava ancora di più.
Mancavano pochi giorni alla scadenza dei tre mesi e dovevo provarci a tutti i costi. In fondo, cosa avevo da perdere? Così ho volutamente ritardato il mio rientro dalle consegne, sono arrivato verso le 14.45, ho parcheggiato lo scooter nel garage ed ho bussato sulla porta blindata del retro, munita di uno spioncino.
Dovete sapere che, a meno che non fosse gravemente malata, Rosita pretendeva di essere l'unica ad aprire e chiudere gli uffici ogni giorno. Quindi sapevo che avrebbe aperto lei, come sapevo che si sarebbe incazzata come una iena. Tutti gli altri erano già andati via e, finalmente, sono rimasto da solo con lei.
La sua espressione era fredda e nervosa. Io non la guardavo negli occhi, ma non per timore degli inevitabili rimproveri. Fissavo le sue mammellone ed immaginavo come sarebbe stato bello appoggiare il mio uccello duro tra di loro. Come previsto, è iniziata la rappresaglia.
- Perchè sei arrivato così in ritardo? Non mi risulta che le consegne fossero più del solito...
- Scusi direttrice, ma lo scooter è rimasto senza benzina in una strada molto lontana dal centro, e ho dovuto spingerlo a mano fino al distributore...
- Mi prendi per il culo?
- Magari potessi... e non solo nel culo...
- Cosa hai detto?
- Ho detto che lei è una stronza e che forse dovrebbei scopare un po' più spesso!
Sul momento, è restata sbalordita ed ha gridato con rabbia:
- Ma come ti permetti? Sei licenziato!

CONTINUA

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